Citazione
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“Vedi, Arren, un’azione non è, come pensano invece i giovani, come una pietra che si raccoglie, si lancia, colpisce o manca il bersaglio e tutto finisce lì. Quando la pietra viene sollevata, la terra è un po’ più leggera, e le mani che tengono la pietra sono un po’ più pesanti. Quando la lanci, poi, i circuiti delle stelle reagiscono, e quando la pietra colpisce o cade, l’universo è cambiato. L’Equilibrio del tutto dipende da ogni singola azione, anche la più piccola. I venti e i mari, le forze dell’acqua, della terra e della luce… tutto ciò che questi elementi fanno, tutto ciò che gli animali e la natura fanno… tutto questo è ben fatto, è giusto. Tutte queste cose agiscono nell’ambito dell’Equilibrio. Dall’uragano all’urlo della grande balena fino al cadere di una foglia secca e al volo di un moscerino, ogni cosa avviene nell’ambito dell’Equilibrio del mondo. Ma noi, per quanto abbiamo potere sul mondo e l’uno sull’altro, dobbiamo imparare a fare ciò che la foglia, la balena e il vento fanno per propria natura. Dobbiamo imparare a mantenere l’equilibrio. Poiché siamo dotati di intelligenza, non dobbiamo agire con ignoranza. Poiché abbiamo la possibilità di scegliere, non dobbiamo agire in modo irresponsabile. […] Non fare una cosa soltanto perché appare virtuoso, ammirevole o nobile farla; non fare una cosa solo perché sembra un bene farla; fai soltanto ciò che devi fare e che non puoi fare in altro modo.”

“Il Signore dei Draghi”, Ursula K. Le Guin, edito da Mondadori, Traduzione di Maria Bastanzetti, (brano citato rispettando le disposizioni della legge 633/41).

Non dovrei sconvolgermene, lo so, ma ogni volta che leggo frasi di questo genere in un libro – soprattutto quando il libro in questione è un romanzo che narra una storia di fantasia, mai accaduta, i cui personaggi sono altrettanto “irreali” – mi nausea il fatto che questi pensieri, (che dovrebbero regolare la nostra vita non perché lo dica una religione piuttosto che un’altra, ma perché è il modo giusto di far le cose), siano solo questo… pensieri. E che rimangano imprigionati nelle pagine di un libro finché qualcuno, per caso, non li scopre salvo poi dimenticarli nuovamente e passare oltre.

E quando piangeremo, perché con le nostre mani abbiamo distrutto quello che ci è stato dato – da Chi o Cosa, poco importa – e vedremo i nostri figli che non hanno di che mangiare se non bulloni e plastica, allora forse capiremo che avremmo dovuto mettere in pratica questi pensieri perché ogni nostra azione, anche quelle che non compiamo, influiscono sull’Equilibrio e sulla Natura delle cose.
Ma forse, e permettetemi quest’accesso di pessimismo, non lo capiremo nemmeno allora.

One thought on ““Vedi, Arren, u…

  1. E forse invece capiremo, chi può dirlo?
    Ciò che è certo è che se ognuno di noi in prima persona parte dando retta alle parole di Eomer davvero non capiremo mai, non cambieremo mai.
    Va bene che “spes ultima dea”, ma sempre dea è 😛

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