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Mass Effect Trilogy… si ricomincia!

Ho da poco comprato – e quindi subito provato – “Omega”, una delle DLC di Mass Effect 3 e mi è venuta la voglia di rigiocare tutti e tre i giochi, in attesa del 4º di cui ancora non si sa niente ma, più importante ancora, perchè sono forse i migliori giochi che abbia provato negli ultimi dieci anni – eccezion fatta per l’orrido, orrido finale di cui però non voglio parlare qui.

Quando ho rivisto il filmato introduttivo – sto rigiocando tutto, come ho fatto la prima volta, rigorosamente in inglese perchè il doppiaggio italiano non regge assolutamente il confronto con quello originale – e ho sentito questa musica, (vedi video allegato), ho riscoperto le stesse sensazioni che ho provato la prima volta che ho giocato.
È stato un mezzo “full immersion”, perchè era da poco uscito Mass Effect 2 e quindi, finito il primo, ho provato il secondo subito dopo, a ruota.
Ricordo perfettamente, nonostante la grafica del gioco non fosse più ai massimi livelli di quello che l’industria poteva offrire in quel momento, di aver pensato una cosa del tipo: “ma che figata!”. E oggi, come allora, mi son venuti i brividi lungo la schiena quando, salvata Tali e smascherato Saren, la mia Alexandra Shepard viene nominata SPECTRE – (Special Tactics and Reconnaissance).

Spectres are not trained, but chosen. Individuals forged in the fire of service and battle; those whose actions elevate them above the rank and file.
Spectres are an ideal, a symbol. The embodiment of courage, determination, and self-reliance. They are the right hand of the Council, instruments of our will.
Spectres bear a great burden. They are protectors of galactic peace, both our first and last line of defense. The safety of the galaxy is theirs to uphold.

E oggi, come allora, è un vero piacere immergersi in quest’universo vasto e complesso, ma anche in qualche modo familiare, in cui la possibilità di esplorare lo Spazio e di scoprire che, dopo tutto, non siamo soli nell’Universo non è poi così lontana.