Le nostre esperienze fanno la differenza?

Picard: What is all this about?
Shinzon: It’s about destiny, Picard. It’s about a Reman outcast.
Picard: You’re not Reman.
Shinzon: And I’m not quite human. So what am I? My life is meaningless as long as you’re stile alive. What am I while you exist? A shadow? An echo?
Picard: If your issues are with me, then deal with me. This as nothing to do with my ship. Nothing to do with the Federation.
Shinzon: Oh, but it does. We will no longer bow before anyone as slaves: not the Romulans and not your mighty Federation. We are a race bred for war. And conquest.
Picard: Are you ready to plunge the entire Quadrant into war to satisfy your own personal demons?
Shinzon: It amazes me how little you know yourself.
Picard: I’m incapable of such an act!
Shinzon: You are me. The same noble Picard blood runs through our veins. Had you lived my life, you’d be doing exactly as I am. So look in the mirror. See yourself. Consider that, Captain. I can think of no greater torment for you.
Picard: Shinzon. I’m a mirror for you as well.
Shizon: Not for long, Captain. I’m afraid you won’t survive to witness the victory of the echo over the voice.

Star Trek Nemesis

Per chiunque non abbia visto il film, un breve riassunto: Picard e l’equipaggio dell’Enterprise E vengono inviati su Romulus. Il nuove Pretore – un Remano di nome Shinzon – ha infatti richiesto la presenza di inviato Federale per, apparantemente, discutere di un accordo di pace tra l’Impero Stellare Romulano e la Federazione Unita dei Pianeti. Quello che al Comando di Flotta non sanno, però, è che il nuovo Pretore non è affatto un Remano, ma un clone di Picard che avrebbe dovuto prenderne il posto, ma che è stato abbandonato da bambino a causa dell’ennesimo cambio al vertice del potere Romulano e inviato a morire nelle miniere di Remus. Shinzon sta però morendo e ha bisogno del sangue di Picard per poter sopravvivere. Ha quindi ideato un piano geniale per raggiungere il suo scopo, e allo stesso tempo, distruggere la Federazione: attirara Picard su Romulus e, una volta guarito dal male che lo affligge, dirigere verso la Terra a bordo della Scimitar, la sua nave ammiraglia dotata di un meccanismo di occultamento così sofisticato da risultare assolutamente impenetrabile, per annientare la popolazione della Terra – Comando di Flotta e Consiglio Federale compresi – grazie all’utilizzo di un’arma che sprigiona radiazioni Talaroniche.

Ora, dopo questa premessa, vediamo di analizzare i dialogo riportato sopra.
Shinzon e Picard sono geneticamente identici. Le loro vite, invece, sono state profondamente diverse.
Da qui, il fatto che Shinzon provi un odio quasi sconfinato sia per la Federazione – che però non ha colpa per le sue disavventure – che per i Romulani, che l’hanno oppresso durante tutta la sua vita.
E da qui, anche, il fatto che invece Picard sia un Capitano molto rispettato, sia in territorio Federale che fuori da esso.
Aveva quindi ragione Verga, quando sosteneva che un individuo non può mai essere ritenuto del tutto responsabile delle sue azioni e che la società in cui ha vissuto deve assumersi parte della responsabilità di tali azioni?
Si potrebbe pensare di sì, ma c’è sempre comunque una scelta.
Scelta che Picard stesso cerca di mettere sotto gli occhi di Shinzon il quale, però, preferisce nascondersi dietro a frasi tipo “se avesse vissuto la mia vita, farebbe esattamente come sto facendo io” per giustificare in qualche modo il suo operato.
Quindi, sì: le nostre esperienze fanno la differenza, ma non sono l’unica cosa che contano. Altrimenti, come si spiegherebbero tutte quelle persone che, dopo aver fatto del male, cercano di redimersi? O, vice versa, quelle che avendo fatto del bene si volgono poi al male?