Free to Play contro Pay to Win

Da un paio di giorni mi sono presa una pausa da Star Trek Online, (STO) – ormai c’è ben poco da fare, in attesa dell’arrivo della Season 9 a fine mese – e sono passata invece a dedicarmi a Neverwinter Nights Online, (NWN), (anch’esso della Cryptic, come STO) e mi sto rendendo conto, ancora una volta, di quanta differenza esista tra questi due giochi e Star Wars The Old Republic, (SWTOR).
Tutti e tre questi giochi sono degli MMORPG, (acronimo di Massively Multiplayer Online Role-playing Game) e tutti e tre, almeno stando alle definizioni date dalle case produttrici, dovrebbero essere dei “free to play” – ossia giochi che, pur essendo online, non richiedono necessariamente di un canone mensile per poter essere giocati.

Il problema, però, è che SWTOR non è assolutamente un “free to play”: al contrario, è un così detto “pay to win”.
La differenza, per chi mastica un po’ d’inglese, dovrebbe saltare agli occhi anche a chi di MMORPG non ne sa niente, ma la spiegerò per dovere di cronaca.
Un “free to play” è un gioco che, come ho scritto prima, non richiede un canone mensile per poter essere giocato e, aggiungo ora, offre a tutti le medesime possibilità di “vincere”, (termine che generalmente si riferisce al PvP, ossia combattimenti giocatore contro giocatore, ma che in realtà comprende anche il PvE, cioè i combattimenti giocatore contro computer) perchè offrei, ai così detti “subscribers”, dei vantaggi di sola “comodità”: più spazio nell’invetario, possibilità di usufruire di una banca personale in cui depositare gli oggetti di maggior valore, etc. etc.
Un “pay to win” è anch’esso privo di canone mensile obbligatorio ma, ai così detti “f2p”, (cioè i giocatori non “subscribers”), impone dei paletti e degli svantaggi notevolissimi: limite sull’equipaggiamento “end game” utilizzabile, minor esperienza guadagnata con conseguente aumento delle tempistiche per “livellare”, prezzi maggiorati al mercato, etc. etc.

Laddove STO e NWN sono dei veri “free to play”, SWTOR è un puro e semplice “pay to win”: con la scusa delle microtransazioni – da realizzarsi utilizzando i cartel coins, una moneta virtuale acquistabile solo ed esclusivamente con soldi veri – il giocatore f2p ha ridottissime possibilità di “vincere”, laddove il subscriber può invece fare quasi ogni cosa senza pagare un centesimo in più rispetto al canone mensile.
Vediamo alcuni esempi:
– un f2p ha solo 5 medical probes che gli consentono, quando il loro personaggio “muore”, di rianimarlo lì dov’è stato ucciso; finite quelle, dovrá comprarne altre al cartel market, spendendo quindi soldi veri;
– un f2p ha un limite per la raccolta delle “commendations”, una speciale moneta di gioco utilizzabile facendo delle quests specifiche che viene utilizzata per comprare l’equipaggiamento “end game”, sia per il PvE che per il PvP; di per sè, questo non sarebbe un problema se non fosse che il limite è inferiore al numero di commentations necessarie per comprare anche un solo pezzo dell’equipaggiamento;
– un f2p può partecipare ad un numero limitato di “flashpoints”, (quest speciali da farsi solamente in gruppo e che offrono grandi ricompense altrimenti in ottenibili), e ha un “loot” limitato: questo significa che può trovare solo fino ad un certo tot di oggetti, finiti i quali non “dropperà” più niente;
– un f2p non può partecipare alle “operations”, (simili ai flashpoints), se non comprando un “weekly pass” con cartel coins o con credits di gioco – con un limite di accumulo di 350.000 cretids per un f2p – per un valore di circa 250.000 credits;
– un f2p guadagna esperienza più lentamente di un subscriber;
– un f2p deve comprare oggetti dai mercanti a prezzi maggiorati rispetto ad un subscriber;
– un f2p non può scrivere nel forum ufficiale di SWTOR, nemmeno nella sezione d’aiuto per la risoluzione dei problemi;
– un f2p non può contattare il “customer service” per segnalare bug o per richiedere l’intervento di un Game Operator che l’aiuti se si presentano problemi;
– un f2p non può sussurrare prima di aver raggiunto un certo livello;
– un f2p non può scrivere due frasi consecutive in chat, ma deve aspettare che passino alcuni secondi tra una frase e l’altra;
Questi sono solo alcuni esempi, quelli che mi son venuti in mente per primi.
Se a questo ci aggiungete il fatto che i subscribers, pur se non acquistano niente con i cartel coins ma fanno affidamento esclusivamente sui vantaggi a loro concessi dalla loro condizione di giocatori paganti, non hanno queste limitazioni… beh, capirete da soli che la differenza di possibilità tra le due “categorie” è immensa.

In sostanza, quindi, benchè SWTOR sia estremamente interessante dal punto di vista della storia, delle interazioni e delle relazioni che possono instaurarsi tra il proprio personaggio ed i PNG, (personaggi non giocanti), che lo circondano, non vale la pena di impegnarcisi seriamente se non per vedere, semplicemente, come finisce la storia del proprio PG.
Oltre a quello, l’end game è impraticabile per un f2p.
STO non sará il massimo, per quello che riguarda l’end game, ma per lo meno un f2p ha le stesse possibilità di “vincere” di uno che ci ha speso centinaia di euro, (anche se non so per quanto andrá avanti questo equilibrio, visto l’andazzo che sta prendendo la Cryptic).