1

“Non siamo un partito politico”

partito n.m. 1 associazione di cittadini che ha lo scopo di svolgere una comune attività politica: partito di governo, d’opposizione; partito progressista, moderato 2 soluzione, decisione: non sapere che partito prendere | un buon partito, una persona che è conveniente sposare, soprattutto per la sua situazione economica partito preso n. preconcetto, pregiudizio: lo fa per partito preso.

Queste sono le definizioni che il Garzantino da del termine “partito”. Quindi, il Movimento 5 Stelle facesse il sacrosanto piacere di smetterla con questa storia del “noi non siamo un partito politico”: dal momento in cui si sono presentati alle prime elezioni in cui hanno corso – qualunque esse siano, non ha importanza – sono diventati un partito politico. Può non piacerli, può fargli comodo continuare a negarlo, ma significa semplicemente negare un dato di fatto. Peggio ancora, oltre ad essere un partito d’opposizione, in alcune regioni ed in alcuni comuni sono anche partiti di governo e continuare a negare l’evidenza è, francamente, un insulto alla Democrazia.
Ora ho fatto veramente, veramente il pieno. Sono veramente stanca di tutti questi buontemponi ignoranti e presuntuosi che giocano con le parole avendo – tutti, indistintamente – un’unica cosa in mente: tenersi la sedia attaccata al culo e portarsi a casa quanti più soldi possibili, (non credo ci sia bisogno di ricordare quanto guadagna un parlamentare in Italia, vero?).
Adesso basta.

2

Grano italiano? No, Saraceno!

Dalla Proposta di Legge nº 1407, presentata da alcuni deputati Grillini – trovate l’elenco dei nomi nel .pdf della proposta pubblicato sul sito della Camera, (n.d.r. vedasi link a fine citazione) – il 23 Luglio 2013 alla Camera dei Deputati:

“Negli ultimi anni, il fenomeno della contraffazione agroalimentare – in cui sono falsificate l’indicazione geografica e la denominazione di origine dei prodotti immessi in commercio – è esploso in maniera significativa e spesso incontrollabile, danneggiando sia i produttori, che si trovano a operare in un mercato, di fatto, sleale, sia i consumatori, che si illudono di consumare prodotti «made in Italy» ignorando l’effettivo contenuto e la reale provenienza di tali prodotti. Un esempio per tutti: la pasta venduta in Italia è prodotta per un terzo con grano saraceno.

(fonte: Camera dei Deputati, Proposta di Legge nº 1407)

Non intendo disquisire sulla questione. Voglio semplicemente far riflettere su che tipo di persone siedono, in questo momento, in Parlamento per rappresentarci e chiedere: non sarebbe forse meglio se questi signori tornassero sui banchi di scuola? Così, giusto per dare una ripassata, una spolverata alle loro conoscenze di cultura generale, (e non).

1

Quote Rosa? No, grazie!

Visto che è stata tirata in ballo la Costituzione, nello specifico gli Articoli 3 e 51, vediamo un po’ cosa dicono, questi bistrattati articoli:

Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblici rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

E ancora:

Articolo 51
Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisito stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.
La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica.
Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.

Continue reading